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FLORIANO BODINI

Floriano Bodini nasce l’8 gennaio 1933 a Gemonio. La famiglia si trasferisce a Milano nel 1936, città in cui Floriano inizia gli studi. Durante gli anni dello sfollamento da Milano alla Valcuvia, il nonno materno, Virgilio Mascioni, della fabbrica degli organi Mascioni di Cuvio, gli insegna le prime tecniche pittoriche. Al Liceo Artistico di Brera,  importante per lui tra i docenti fu lo scultore Vitaliano Marchini, che lo indirizzerà verso l’approfondimento della tecnica scultorea, al corso di Francesco Messina all’Accademia di Brera, cui si iscrive nel 1950. Già dagli anni ‘50 con Guerreschi, Vaglieri, Romagnoni, Ceretti, Ferroni e Banchieri, anima e vive il gruppo milanese di giovani artisti definito da Marco Valsecchi “realismo esistenziale”. La prima mostra personale è nel 1958 a Gallarate alla Galleria Amici delle Arti, con presentazione di Giuseppe Guerreschi.  Nel 1964 per edizioni “I Quaderni di Imago”, esce la sua prima monografia, a firma di Luciano Bianciardi e Duilio Morosini.

L’insegnamento ha un’importanza fondamentale nel suo percorso: dapprima come assistente al Liceo Artistico e successivamente nel 1977 all’Accademia di Brera con la cattedra di Tecnologia del Marmo; nel 1978 all’Accademia di Carrara con la cattedra di Scultura, viene nominato poi Direttore della stessa Accademia sino al 1987, e infine nel 1991 Presidente. Lascia l’insegnamento a Carrara per assumere la Cattedra di Scultura al Politecnico di Architettura di Darmstadt. Il rapporto con la Germania prosegue e perdura nel tempo, con numerose mostre fin dal 1969 e la realizzazione del grande monumento a I Sette di Gottinga nella piazza del Parlamento in Hannover, nel 1998.

Nel 1968, a Milano, la Galleria Gian Ferrari dedica una mostra all’opera Ritratto di un Papa conservata oggi ai Musei Vaticani. Nel 1973 Mario De Micheli firma il volume “Ritratto di un Papa” ed Enzo Fabiani pubblica “Un diario spietato”, catalogo generale dell’opera grafica di Bodini.

A partire dal 1970, dopo il legno e il bronzo, la sua ricerca si affina nell’uso del marmo, materiale essenziale per il ciclo delle grandi opere pubbliche, che inizierà negli anni ’80.

Lavora negli studi di Carrara, poi in quelli di Viggiù. Tra le numerose opere monumentali si ricordano, in marmo, il Monumento a Virgilio per la città di Brindisi (1985); la Fonte di Sant’Agostino per Casciago a Varese (1986); Paolo VI per il Duomo di Milano (1989); il Presbiterio del Santuario della Santa Casa di Loreto (1994); il Monumento ai Caduti sul lavoro per la città di Carrara (1995); il Presbiterio del Santuario dell’Addolorata di Rho (1995); il Presbiterio di San Pietro nelle Grotte Vaticane (1999); Santa Brigida di Svezia della Basilica di San Pietro in Vaticano (1999); l’Altare dell’Eucarestia della Nuova Aula Liturgica Padre Pio in San Giovanni Rotondo (2001); il Ritratto di Papa Paolo VI collocato nella Sala Nervi in Vaticano (2003). In bronzo realizza il Monumento a Paolo VI per il Sacro Monte di Varese (1986); il Volo di colombe per la nuova sede AGIP di San Donato Milanese (1997); il Monumento ai Sette di Gottinga per la piazza del Parlamento di Hannover (1998); il Monumento a Stradivari per la Città di Cremona (1999); la Porta Santa per la Basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma (2000), oltre a numerose sculture conservate in musei italiani e internazionali.

Nel 1962 è invitato alla XXXI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia dove presenta sette opere, vi ritorna nel 1982. Nel 1965 e nel 1972 partecipa alla Quadriennale di Roma, di cui verrà nominato Consigliere negli anni ’90.

Cittadino onorario di Carrara, viene inoltre insignito del Premio Presidente della Repubblica per la Scultura dall’Accademia di San Luca (1977), a cui faranno seguito il Premio Bolaffi, il Premio per la Scultura Michelangelo Buonarroti, il Premio alla Carriera “Dino Villani” nell’ambito del Premio Suzzara, il Premio “Circolo degli Artisti di Varese (2004). Nel 1998 venne inoltre nominato Maestro del Palio della Città di Asti.

Nel 1999 viene inaugurato il Museo Civico Floriano Bodini, con una donazione di opere sue e di suoi contemporanei e un’ingente collezione di libri.

Scompare il 2 luglio 2005 a Milano. Il 2 Novembre 2007 Milano gli assegna l’onore del Famedio al Cimitero Monumentale.

Floriano Bodini