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Piero Leddi. Dipingere è un rischioso inizio

Piero Leddi. Dipingere è un rischioso inizio


a cura dell’Archivio Piero Leddi

dal 26 giugno al 5 settembre 2021
Inaugurazione sabato 26 giugno dalle 15.00 alle 18.00 ingresso libero

Dopo Renato Galbusera e Mino Ceretti, ora nelle sale del Museo di Gemonio viene presentata l’arte del Maestro Piero Leddi; con questo omaggio prosegue la lettura di approfondimento dei protagonisti della Nuova Figurazione, attraverso le opere e gli scritti. La presenza di Leddi torna così nelle sale del Museo ricordando il legame con Floriano Bodini che ha voluto inserirlo proprio tra i protagonisti del Monumento ai Sette di Gottinga (Hannover, 1998). Amicizia e stima che rendono ancor più sentita la mostra proposta.

Lara Treppiede – Direttore Museo Civico Floriano Bodini

Prosegue con questa iniziativa il progetto del Museo Civico Floriano Bodini dedicato al Realismo Esistenziale e alla Nuova Figurazione. La mostra “Piero Leddi. Dipingere è un rischioso inizio”, cui si aggiungerà anche il volume dallo stesso titolo a cura di Mariachiara Fugazza per la collana “Archivi di Nuova Figurazione” a cura di Sara Bodini e Luca Pietro Nicoletti, pone al centro dell’attenzione il percorso giovanile di Leddi culminato nelle personali della fine degli anni Cinquanta. Originario dell’Alessandrino e trasferito a Milano, in rapporto con i coetanei di Brera tra cui Floriano Bodini, cui lo lega una profonda amicizia, Leddi avvia nel decennio un’“autobiografia delle forme cercate”, per usare una sua espressione, una lunga carriera arrivata agli anni Duemila. Si riflette in questo primo capitolo un momento significativo di un itinerario individuale e collettivo: una narrazione per immagini che ci restituisce la vitalità di una ricerca aperta al rinnovamento e insieme impegnata nell’esplorare e nel difendere le possibilità e le ragioni della pittura.

La mostra raccoglie opere prodotte da Piero Leddi nella fase confluita in due esposizioni nel 1958 e 1959. La dialettica tra l’ambiente d’origine e la modernità urbana, la sperimentazione di un linguaggio adatto a interpretare artisticamente le trasformazioni in atto emergono con chiarezza nei lavori proposti, dove si vedono animali e attrezzi agricoli e insieme elementi della città, auto, interni di tram.

La presentazione del 1959 di Mario De Micheli, che con continuità ha seguito l’attività di Leddi, sottolinea gli spunti autobiografici di un giovane che, giunto a Milano dalle terre del Tortonese, «rivive in sé il senso di un esodo tipico dei nostri giorni, e di ciò v’è una traccia nei suoi fogli e nelle sue tele, con quanto di poetico, di nostalgico, di inquieto e di spietato anche può nascere in una vicenda come questa».

Al tempo stesso, quanto esposto evidenzia già i tratti tipici dell’artista. Annota ancora De Micheli: «Guardando i quadri e i disegni di Leddi ci si accorge dei vari motivi che guidano la sua ricerca espressiva. Talvolta il segno si fa asciutto, secco, quasi risentito; talaltra invece morbido; in un quadro la pennellata acquista un accento espressionista, in un altro si rivela cauta, misurata. Leddi sta filtrando i propri sentimenti, li sta mettendo alla prova. E questo fervore, questo fitto interrogarsi, è la garanzia del suo impegno, della sua passione per una pittura di cui l’uomo sia misura e sostanza».

(Archivio Piero Leddi)

Visita e contatti
Museo Civico Floriano Bodini
Via Marsala, 11 – 21036 Gemonio (VA)
Dal 26 giugno al 5 settembre
Orari: sabato e domenica 10.30-12.30/15.00-18.00
Agosto domenica 10.30-12.30 / 15.00-18.00

lunedì/venerdì su appuntamento (info@museobodini.it – 3397596939)
Ingresso 3/5 €
Per visite guidate ph. 3397596939
info@museobodini.it
www.museobodini.it

Come arrivare:

  • in treno: Trenord, fermata stazione di Gemonio
  • in auto: autostrada Varese-laghi in direzione Varese, uscita Azzate Buguggiate

Parcheggi in centro paese zona Museo / stazione Ferrovia + 10 minuti a piedi